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La storia dello ‘Slide to Unlock’

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Può sembrare ironico, ma dopo aver investito così tanto nella tecnologia multitouch che si basa su più tocchi simultanei sullo schermo, l’ordine all’interno di Apple è stato quello di creare il maggior numero di gesture con un singolo dito all’interno dell’interfaccia utente. Bas Ording, ex designer responsabile dell’interfaccia utente dell’iPhone, ha raccontato alcuni aneddoti relativi alla nascita dello ‘Slide to Unlock’, per anni elemento distintivo di iOS e di tutti gli iPhone. Ording ha creato alcuni elementi dell’interfaccia utente dell’iPhone che hanno avuto un’influenza enorme sulla nostra vita digitale. Nei suoi 15 anni alla Apple, è stato uno dei principali designer delle interfacce di iOS e Mac che usiamo ogni giorno. Ad esempio, è stato lui ad ideare lo scrolling “rubber band” che ancora oggi utilizziamo su iPhone, ed è stato lui a creare Expose e l’effetto ingrandimento sul Dock di OS X.

 

 

Bas Ording spiega che quell’ordine venne impartito direttamente da Steve Jobs, il quale riteneva che era difficile eseguire qualsiasi gesture multitouch con una sola mano. Per questo motivo, i designer della UI dovevano fare in modo che gran parte delle funzioni dell’iPhone potessero essere gestite con una sola mano e con un solo dito:

“Lavorammo tanto sull’interfaccia multi-touch, ma poi abbiamo cercato di far funzionare tutto anche con un solo dito“.

 

Il team Apple aveva creato e integrato il sensore di prossimità sull’iPhone, così da far spegnere lo schermo quando il dispositivo si trovava a poca distanza dal volto dell’utente. Quel sensore sarebbe servito anche per far spegnere il display quando l’iPhone si trovava ad esempio in tasca. Gli ingegneri, però capirono subito che questa strada non era percorribile, perchè con il display disattivato l’utente avrebbe potuto non accorgersi di mail o altre notifiche in arrivo. Per questo, si decise che lo schermo doveva essere bloccato, ma bisognava ideare un gesto semplice per riattivarlo in un attimo. Da qui si iniziò a pensare a quello che sarebbe diventato poi lo “sblocco” di iOS.

Inizialmente si pensò ad una gesture a due dita come per lo zoom sulle foto o per simulare l’apertura di una porta. Un’altra alternativa era quella di premere contemporaneamente due punti diversi dello schermo. Il team apprezzava molto l’idea di una maniglia virtuale da aprire con due dita, ma si capì subito che si trattata di un gesto che non poteva essere eseguito con una sola mano. Steve Jobs fu irremovibile: lo sblocco doveva avvenire con un solo dito. I designer dell’interfaccia utente pensarono quindi di creare un movimento sullo schermo che fosse però orizzontale e non verticale, per evitare attivazioni accidentali quando si estraeva l’iPhone dalla tasca.

Il meccanismo finale includeva un tasto che scivolava verso destra con la scritta “Slide to Unlock” nella barra di scorrimento. Per completare il tutto, il team decise di aggiungere una sorta di animazione che invitava l’utente a far scorrere il tasto sullo schermo. Le frecce erano una possibilità, ma avrebbero intasato la schermata già piena di testo. Si decise quindi di far brillare il testo, come se qualcuno stesse illuminando con una torcia il percorso da seguire per sbloccare l’iPhone. Steve fu felice dell’effetto: era semplice, elegante e divertente.

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